Titolo: Tutelare il negativo
Tipo di pubblicazione: articolo
Anno di pubblicazione: 2020
Autore: Enrico Orsenigo
Rivista: IUSVEducation #16
Pagine: 78-91
Data di pubblicazione: dicembre 2020
Editore: IUSVE – Istituto Universitario Salesiano
ISSN: 2283-642X
Come citare: Orsenigo, E. (2020). Tutelare il negativo. IUSVEducation, 16, 78-91. https://www.iusveducation.it/tutelare-il-negativo/
Parole chiave: negativo, levigatura, urto, bellezza, IA, rivoluzione digitale
Paper PDF: IUSVEducation_16_Orsenigo_TUTELARE_NEGATIVO.pdf
Abstract:
Il potere di questo terzo decennio del XXI secolo non si limita a controllare i popoli, ma attraverso l’uso di biotecnologie ed elaborate pratiche di ingegneria sociale si assicura che ogni persona sia contenta, soddisfatta e quindi scaricata da ogni desiderio di ribellione. Non c’è nulla che non va, tutto va bene e ogni situazione è pacifica.
Eppure qualcosa non torna e c’è chi desidera ‘fuggire’ da questa pace esasperata. Ma per fuggire da questa società della sorveglianza, da questa Matrix, il soggetto che ne fa parte deve sacrificare una parte di sé, della sua identità sociale, ed è per questo che fuggire da una società significa anche fuggire da una parte intima del proprio Io. Questa diaspora interna-esterna fa tornare alla mente una celebre affermazione di Sigmund Freud: L’uomo civile ha barattato una parte della sua possibilità di felicità per un po’ di sicurezza. Oltre alla felicità, come si vedrà nella prima parte di questo scritto, l’essere umano rischia di barattare anche una parte considerevole di bellezza.
Keywords: negative, smoothing, shock, beauty, IA, digital revolution
Abstract:
The power of this third decade of the 21st century is not limited to controlling peoples, but through the use of biotechnology and elaborate social engineering practices they ensure that every person is happy, satisfied and therefore discharged from any desire for rebellion. There is nothing wrong, everything is fine and every situation is peaceful. Yet something does not return and there are those who want to ‘escape’ from this exasperated peace.
But to escape from this surveillance society, from this Matrix, the subject who belongs to it must sacrifice a part of himself, of his social identity, and this is why fleeing from a society also means fleeing from an intimate part of one’s ego . This internal-external diaspora brings to mind a famous affirmation by Sigmund Freud: The civilian man has traded part of his possibility of happiness for a little bit of security. In addition to happiness, as will be seen in the first part of this essay, the human being is in danger of also bartering a considerable part of beauty.