Titolo: Posizione 2.5: vita sociale e decision making
Tipo di pubblicazione: articolo
Anno di pubblicazione: 2016
Autore: Giovanni Fasoli
Rivista: IUSVEducation #08
Pagine: 76-103
Data di pubblicazione: dicembre 2016
Editore: IUSVE – Istituto Universitario Salesiano
ISSN: 2283-642X
Come citare: Fasoli, G. (2016). Posizione 2.5: vita sociale e decision making. IUSVEducation, 8, 76-103. https://www.iusveducation.it/posizione-2-5-vita-sociale-e-decision-making/
Parole chiave: multi-schermo, orientamento, professionalità di confine, posizione 2.5, approccio psico-pedagogico
Paper PDF: IUSVEducation_08_Fasoli_VITA_SOCIALE_DECISION_MAKING.pdf
Abstract:
Per poter operare con competenza educativa nella società multi-schermo – dove si moltiplicano le cornici – e all’interno di un contesto profondamente rivoluzionato dalla new-media communication, emerge l’esigenza della figura di un professionista riflessivo post digitale, professionista di confine; potremmo quasi identificarlo come un professionista riflessivo 2.5, che si colloca ai confini di un 2.0 non ancora del tutto superato ed un 3.0 sulla soglia.
Si affaccia la possibilità (possibile?) di una psico-pedagogia 3.0-in-progress che, nell’affrontamento del tema social, può non identificarsi tout court con una clinica del nativo digitale (clinical model) e apre alla rielaborazione della possibilità (development model) di una psicologia dell’orientamento del nativo digitale.
L’obiettivo del lavoro psico-pedagogico, a questo livello, va concomitantemente in due direzioni: condurre il nativo digitale ad una consapevolezza rispetto alle conseguenze della propria vita da social ma anche equipaggiarlo ad affrontare i colpi e gli scacchi inclusi in questa.
Si avanza così l’ipotesi di una forma di psico-pedagogia 3.0 nella quale comunicazione psicologia ed educazione non vanno in conflitto, non producono apparenti sincretismi epistemologici, bensì convergono in un approccio integrato.
Keywords: multi-screen, orientation, emerging professions, model 2.5, psycho-pedagogical approach
Abstract:
In a multi-screen society with manifold perspectives and where new media communication has completely revolutionized the environment, the need for a new role appears urgent in order to operate effectively in the education field: a post-digital reflective professional, who is a frontier professional. We could almost identify this figure with a 2.5 reflective practitioner, located on the edge of the final spectrum of 2.0 and the threshold of 3.0.
At this point there emerges the possibility that a developing Psychopedagogy 3.0 could be only partially identified with the clinical model for digital native, while furthermore it opens other possibilities in the direction of a development model of an orientation psychology for digital natives.
This psychopedagogical approach has dual objectives: on the one hand, to make digital natives aware of the consequences of their social media life, on the other hand to provide them with useful tools to face the issues that it generates.
This hypothesis unveils a Psychopedagogy 3.0 in which there is no conflict between communication, psychology, and education, without epistemological syncretism, yet converging together into an integrated approach.