Titoli: “Riattivare una memoria feconda”
Tipo di pubblicazione: articolo
Anno di pubblicazione: 2024
Autori: Claudio Monge
Rivista: IUSVEducation Supplemento al n. #24
Pagina: 86-91
Data di pubblicazione: novembre 2024
Editore: IUSVE – Istituto Universitario Salesiano
ISSN: 2283-642X
Come citare: Monge, C. (2024). “Riattivare una memoria feconda”. IUSVEducation, Supplemento al n. 24, 86-91. https://www.iusveducation.it/riattivare-una-memoria-feconda/
Paper PDF: IUSVEducation_24_Supplemento_Monge_RIATTIVARE_MEMORIA_FECONDA.pdf
“Riattivare una memoria feconda”
Credo che ciò che ci ha maggiormente spinto a scrivere questo piccolo saggio appassionato, a quattro mani, sia prima di tutto l’esigenza di “risvegliare la memoria”. Come cristiani siamo innestati nella fede di coloro che San Giovanni Paolo II definì i «Fratelli Maggiori nella fede». Ora, il Popolo Eletto è presentato nei testi biblici non solo come un popolo che fa memoria del proprio passato ma a cui è comandato di ricordare. Si potrebbe dire che per Israele la “memoria” è un precetto:
Questo giorno sarà per voi un memoriale [dall’ebraico zikkaron, sostantivo che ri- manda a sua volta al verbo zakhar “ricordare”]; lo celebrerete come festa del Signo- re: di generazione in generazione, lo celebrerete come un rito perenne (Es 12,14).
Queste parole, riferite alla memoria dei prodigi di Yahvé per favorire l’uscita del suo popolo dalla schiavitù d’Egitto indicano con chiarezza, come molti altri riferimenti scritturistici (per es. Es 10,2; 13,3; Dt 9,7; 25,17-19), che il ricordo è dovere, indispensabile alla costruzione dell’identità in fieri del Popolo eletto. Il verbo zakhar nelle sue varie forme ricorre nella Bibbia non meno di centosessantanove volte e di solito ha per soggetto o Israele o Dio, perché la memoria incombe su entrambi. Infatti, interrogare la Bibbia sulla memoria dell’uomo significa prima di tutto constatare che, relativamente al suo senso religioso, si parla sia di memoria di Dio per l’uomo che memoria dell’uomo per Dio…