Titoli: La Persona e il Viaggio. Ricerca sui processi narrativi dei richiedenti asilo nei cas e l’ipotesi dell’“io migrante”
Tipo di pubblicazione: articolo
Anno di pubblicazione: 2024
Autori: Luca Cremasco
Rivista: IUSVEducation Supplemento al n. #24
Pagina: 30-49
Data di pubblicazione: novembre 2024
Editore: IUSVE – Istituto Universitario Salesiano
ISSN: 2283-642X
Come citare: Cremasco, L. (2024). La Persona e il Viaggio. Ricerca sui processi narrativi dei richiedenti asilo nei cas e l’ipotesi dell’“io migrante”. IUSVEducation, Supplemento al n. 24, 30-49. https://www.iusveducation.it/la-persona-e-il-viaggio-ricerca-sui-processi-narrativi-dei-richiedenti-asilo-nei-cas-e-lipotesi-dellio-migrante/
Parole chiave: identità, migrazione, Io, cultura, etnopsicologia
Abstract:
È necessario imparare a distogliere lo sguardo da sé stessi,
per vedere molto: anche di questa durezza hanno bisogno
tutti coloro che salgono le montagne.
Ma colui che ha occhi indiscreti, come uomo della conoscenza,
come potrebbe vedere qualcosa di più
dei motivi esteriori di tutte le cose?
(Nietzsche 1986: 178)
L’epoca che viviamo è contraddistinta dal fatto che la formazione dell’identità non è più stabile e definita, ma al contrario è considerata fluida, in fieri e instabile. Di questo ormai ci parla da tempo la filosofia, e alle stesse conclusioni arrivano la psicologia, l’antropologia e le altre discipline che studiano l’umano. La figura del migrante è uno dei luoghi emblematici in cui si manifesta questa crisi dell’identità. Nel narrarsi, la persona migrante cerca di ricostruire un senso di identità. Questa narrazione però non è scontata, perché cela il rischio di rinchiudere (e rinchiudersi) nella forma della vittima. La ricerca qui condotta ha voluto indagare se esista la possibilità nell’intervista con i richiedenti asilo di far emergere le qualità positive che il migrante sviluppa durante il viaggio. L’analisi delle interviste ha fatto emergere come ci sia una discreta facilità nella condivisione dell’esperienza del viaggio, mentre una notevole difficoltà nell’elaborazione e condivisione dei vissuti interiori. Questo ha portato ad ipotizzare la possibilità, da indagare più approfonditamente, che il migrante sviluppi una sorta di ‘Io’ migrante di matrice occidentale attraverso il quale elaborare e condividere le esperienze fatte prima o durante il viaggio.
The person and the journey. Research into the narrative processes of asylum seekers in cas and the ‘migrant self’ hypothesis
Keywords: identity, migration, Ego, culture, ethnopsychology
Abstract:
The era we live in is characterized by the fact that identity formation is no longer stable and defined, but on the contrary is considered fluid, in fieri and unstable. Philosophy has been talking about this for some time now, and psychology, anthropology and other disciplines that study the human have reached the same conclusions. The figure of the migrant is one of the emblematic places where this identity crisis manifests itself. In narrating himself, the migrant person tries to reconstruct a sense of identity. However, this narration is not taken for granted, because it conceals the risk of enclosing (and locking oneself up) in the form of the victim. The research conducted aimed to investigate whether there is a possibility in the interview with asylum seekers to bring out the positive qualities that the migrant develops during the journey. The analysis of the interviews revealed that there is a discrete ease in sharing the experience of the journey, while a considerable difficulty in processing and sharing inner experiences. This led to hypothesize the possibility, to be investigated further, that the migrant develops a sort of Western-style migrant ‘ego’ through which to elaborate and share experiences made before or during the journey.