Benvenuto e benvenuti alla presentazione di un numero speciale di IUSVEducation.
È un supplemento al numero 23 che sta uscendo in questi giorni e riguarda un tema piuttosto interessante. È un numero monografico relativo al cosiddetto Workplace Learning, ossia il crocevia di apprendimento, lavoro, formazione. È un tema piuttosto insolito anche per la nostra rivista, che la redazione ha accettato di proporre di buon grado grazie al lavoro delle colleghe: la professoressa Mariachiara Pacquola e la professoressa Chiara Biasin. Per tre ragioni fondamentalmente:
La prima ragione è che si tratta di un tema affrontato in termini interdisciplinari, com’è nella natura di IUSVEducation, rivista appunto “interdisciplinare” di Scienze dell’educazione.
La seconda ragione è che il tema ha un carattere fortemente educativo, nel senso che riguarda l’apprendimento informale nel posto di lavoro, il modo in cui le persone mentre lavorano apprendono su di sé, sulle relazioni, sulle attività che stanno svolgendo, sui manufatti che stanno producendo, e così via.
La terza ragione, non meno importante delle precedenti, è la valenza antropologica del tema. Il lavoro cioè, viene visto non solo come uno strumento per vivere, ma come un’attività dal valore formativo intrinseco. E tutto ciò è certamente in linea anche con la scelta di dare particolare spazio, da parte della rivista, al progetto Ecologia Integrale ricavato dalla Laudato si’ di Papa Francesco, nella quale ci sono diversi passaggi, diversi paragrafi che riguardano la dignità del lavoro, l’importanza del lavoro per la vita umana, non senza riferimenti puntuali ed efficaci ai testi sacri.
Invitandovi alla lettura, ringrazio ancora la professoressa Mariachiara Pacquola e la professoressa Chiara Biasin, che sono le curatrici di questo numero monografico, e ci risentiamo a ottobre per il nuovo numero, il numero 24 di IUSVEeducation.
Buona lettura.
prof. Michele Marchetto
Questo numero della rivista affronta il tema della Workplace Learning, ossia del rapporto complesso tra lavoro e apprendimento.
Cosa significa apprendere in situazioni di lavoro e, come si apprende, sul luogo di lavoro?
Questo tema è particolarmente importante per ripensare alla formazione e per ripensare al modo in cui progettare la formazione e la professionalizzazione degli adulti. Il dibattito internazionale, pedagogico, scientifico su questo tema è molto approfondito e da lungo tempo, e la questione si concentra su come si trasformano i contesti professionali e le pratiche di lavoro e come queste trasformazioni, in qualche modo, impattano sugli apprendimenti e sulle competenze necessarie per poter affrontare queste nuove situazioni di lavoro. Quindi: come evolve il lavoro, le tecnologie, l’impatto delle forme organizzative e come debbano essere considerate proprio per ripensare nella formazione e nella progettazione formativa, alla nuova articolazione tra saperi della pratica, saperi esperienziali e saperi formali.
Quindi, questo tema in qualche modo interessa tutti quegli operatori che hanno come oggetto di lavoro l’apprendimento. In primis i formatori e progettisti della formazione, ma anche responsabili della formazione, tutor, coach, manager, responsabili di linea, decision maker e operatori dei servizi per il lavoro, perché tutte queste figure sono chiamate a ripensare le loro pratiche. Ripensare alle epistemologie su cui si appoggiano, ripensare alle teorie, alle metodologie, agli strumenti, in modo diverso da quelle tradizionali.
Questo numero ha come obiettivo e come scopo quello di sostenere il dibattito italiano pedagogico su questo tema, anche alla luce delle recenti evoluzioni delle politiche pubbliche, per quanto riguarda la formazione iniziale, la formazione continua e l’IVC, l’Identificazione, la Validazione, la Certificazione degli apprendimenti acquisiti in contesti informali, non formali e formali. E a questo scopo raccoglie una serie di contributi interessanti di autori internazionali che abbiamo riorganizzato sulla base di due sezioni.
La prima sezione si occupa di approfondire i concetti e gli approcci legati al Workplace Learning: la nozione di situazione, il concetto di agency, gli aspetti che riguardano i saperi esperenziali.
Mentre la seconda sezione affronta i dispositivi e le metodologie che in qualche modo sono cruciali per poter agganciare gli apprendimenti acquisiti in contesti non formali, quindi informali. Quindi l’accompagnamento collettivo, ad esempio, la trasmissione e la condivisione dei saperi, il riconoscimento e la valorizzazione degli apprendimenti.
Tra le metodologie, in particolare, quelle che sono in grado di facilitare il compito di analizzare, far emergere e riconoscere quegli apprendimenti chiamati taciti, esperenziali, incorporati, e che proprio perché tali sono così difficili da catturare, così difficili da focalizzare, ma anche così significativi e rilevanti per il buon funzionamento delle persone e del lavoro in situazioni di lavoro.
Vi auguriamo una buona lettura.
Prof.ssa Mariachiara Pacquola e prof.ssa Chiara Biasin
La rivista IUSVEducation è open access, on line, accessibile a tutti al sito www.iusveducation.it