RelAzione. Azione-relazione-libertà-responsabilità

Per ora però, tanto per essere chiari, enuncio la mia tesi, la mia “definizione” dell’agire: agire è il farsi delle relazioni che interessano ogni cosa. Agire è la messa in opera di una dinamica relazionale che si realizza anche in modi differenti da quello della linearità causale. A sua volta la relazione, come tale, si esplica agendo: esprimendosi, espandendosi, coinvolgendo in sempre nuove relazioni e perciò universalizzandosi.

Titolo: RelAzione. Azione-relazione-libertà-responsabilità
Tipo di pubblicazione: articolo
Anno di pubblicazione: 2023
Autore: Adriano Fabris
Rivista: IUSVEducation #21
Pagine: 8-16
Data di pubblicazione: aprile 2023
Editore: IUSVE – Istituto Universitario Salesiano
ISSN: 2283-642X

Come citare: Fabris, A. (2023). RelAzione. Azione-relazione-libertà-responsabilità. IUSVEducation, 21, 8-16. https://www.iusveducation.it/relazione-azione-relazione-liberta-responsabilita/

Parole chiave: agire, azione, relazione, procedura, causazione, etica, responsabilità

Paper PDF: IUSVEducation_21_Fabris_RELAZIONE.pdf

La parola “agire” è una parola da approfondire con attenzione. È anzitutto una parola da non fraintendere. Per tutto ciò la filosofia ci è di aiuto.

L’agire su cui mi soffermerò, il concetto di “agire” che cercherò di precisare, è qualcosa di diverso rispetto a ciò che intende la mentalità comune. È qualcosa che ha originariamente a che fare con la relazione. Per questo, nel titolo della conferenza, che riprende il titolo di un mio libro (Fabris 2016), la “A” di “relazione” è scritta con la maiuscola: per sottolineare proprio questo aspetto, questa inerenza dell’agire nell’esperienza del relazionarsi.

Dovremo quindi cercar di capire che cosa l’agire non è (o non è solamente), che cosa è e può essere ed è sempre già nella nostra esperienza, e in che rapporto è con un’altra esperienza, l’esperienza della relazione che noi facciamo e in cui siamo. Dovremo dunque chiarire anche che cosa intende, che cosa esprime, rispetto alla nostra vita, questo termine “relazione” a cui l’agire, che pure sperimentiamo, strutturalmente rimanda. Dovremo poi, almeno in breve, segnalare alcune conseguenze etiche (su di un piano normativo) del discorso che cercherò di svolgere: indicazioni di comportamento che saranno giustificate a partire da quanto dirò.

Questo è lo schema del mio discorso, questi sono i passaggi che intendo compiere. Forse mi muoverò a un livello un po’ troppo astratto, ma si tratta dell’astrattezza che è propria della filosofia. Forse andrò un po’ troppo contro modi di pensare consolidati nella mentalità comune, ma si tratta dell’andamento, della vocazione critica, che del filosofare sono propri. In ogni caso credo (e spero) che quanto dirò potrà dare un contributo alla riflessione sul nesso fra azione, relazione, libertà e responsabilità (cfr. ibi: capp. IV-V).